Inaugura su prenotazione venerdì 7 maggio dalle ore 17 la nuova esposizione allestita al secondo piano del Museo Archeologico Nazionale. Nata da una collaborazione tra Palazzo Ducale e Museo Archeologico Nazionale di Mantova e la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio delle Province di Cremona, Lodi e Mantova, la mostra a cura degli archeologi Mari Hirose e Leonardo Lamanna intende mostrare al pubblico i risultati degli ultimi scavi cittadini a pochi mesi dalla loro scoperta. Apre la nuova mostra del Museo Archeologico Nazionale in collaborazione tra Palazzo Ducale e Soprintendenza. Il sottosuolo della città continua infatti a riservare sorprese e a svelare, tassello per tassello, la sua storia più antica, che va componendosi come un mosaico.
Grazie agli scavi nell’area Gradaro – Fiera Catena, condotti sotto la direzione della Soprintendenza nell’ambito del progetto di riqualificazione Mantova Hub promosso dal Comune, sono venute alla luce tracce del più antico insediamento finora ritrovato nell’area della città: risale alla fine dell’età del Bronzo, diversi secoli prima dell’arrivo degli Etruschi. Particolarmente fortunato è stato il rinvenimento di due grandi dolii, vasi usati per contenere granaglie e altre riserve alimentari, conservati al di sotto del pavimento di una capanna, che sono stati accuratamente prelevati e sottoposti a restauro.
Il cantiere di via Rubens – Case dei Canonici di Santa Barbara, nel cuore della Civitas vetus, rappresenta invece un vero e proprio viaggio a ritroso nel tempo, dal Rinascimento all’età longobarda, dalla Mantua romana sino all’epoca etrusca, quando qui si trovavano un quartiere con abitazioni e una bottega di ceramisti. Saranno presentati non solo i più recenti studi sulla sepoltura altomedievale venuta in luce nel 2012, già balzata agli onori della cronaca per il suo corredo ricco di ori, ma anche nuovi importanti ritrovamenti, come un pavimento a mosaico decorato con delicate foglie di vite, testimonianza dei gusti raffinati dei proprietari di un’antica domus.
«Gli eccezionali rinvenimenti provenienti dai due scavi mantovani diretti dalla Soprintendenza – afferma il Soprintendente Gabriele Barucca – consentono di presentare nella mostra organizzata in occasione della riapertura del Museo Archeologico Nazionale, pezzi che lasciano intravedere nuove prospettive di ricerca e stimolano ulteriori approfondimenti scientifici e storici». «Un’occasione straordinaria – prosegue il Direttore di Palazzo Ducale Stefano L’Occaso – per entrare nel vivo degli scavi in corso in città e per partecipare, quasi in presa diretta, alle scoperte che il sottosuolo ci riserva: scoperte che ci aiutano a scrivere e a volte ci costringono a riscrivere la storia della città, nella splendida ‘vetrina’ del Museo Archeologico».«Dall’età del Bronzo all’età moderna – raccontano i curatori della mostra Mari Hirose e Leonardo Lamanna – passando per etruschi, romani e Medioevo: la storia di una città millenaria come Mantova giace nascosta sottoterra. Grazie all’accurato lavoro degli archeologi questo patrimonio antico, ricco di storie emozionanti, torna ogni giorno alla luce e, anche tramite questa mostra, può essere restituito a tutti i cittadini, che ne sono i veri proprietari».
I reperti provenienti dagli scavi urbani sono esposti in un nuovo allestimento nella pregevole cornice del Museo Archeologico Nazionale, storico teatro di corte dei Gonzaga. L’inaugurazione è fissata per il venerdì 7 maggio alle ore 17: la partecipazione è gratuita previa prenotazione in quattro diverse fasce orarie (17/17.20/17.40/18.00) durante le quali, a gruppi contingentati di 12 persone, sarà possibile partecipare a una visita guidata gratuita della mostra. Prenotazione su www.mantovaducale.beniculturali.it. Un piccolo libretto-guida realizzato da Editoriale Sometti è a disposizione dei visitatori della mostra.